LEONELLO CAPODAGLIO
DODICI CANTI SPIRITUALI
su temi del monachesimo per voce, organo e violoncello
Libro formato 21 X 30
ISBN 9788899225605
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PRESENTAZIONE
I presenti Canti Spirituali costituiscono un’opera musicale unitaria che conduce
all’interno della più raccolta meditazione della tradizione mistica cattolica.
I testi appartengono ad autori di epoche diverse ed esprimono altrettante situazioni
di atteggiamento spirituale. Si affacciano così numerose tematiche di forte impegno come il
conflitto tra cose terrene e cose celesti, la ricerca di Dio, il sentimento d’amore di Dio verso
l’uomo, il perdono cristiano, la contemplazione della croce. La scelta del compositore, che
presenta i testi raggruppati per autore senza l’imposizione di percorsi tematici, raggiunge
l’esito dell’approfondimento progressivo, percorrendo con liquida fluidità le tappe di un
viaggio all’interno degli intensi toni dei passaggi dello spirito.
I primi tre canti, su testi di Sant’Alfonso de’ Liguori, il grande santo della riforma
cattolica, inflessibile sul piano dogmatico quanto sollecito sul piano pastorale,
approfondiscono i motivi della preghiera, della meditazione mistica, del distacco dai beni
terreni. Si articolano in due momenti distinti: l’esposizione di un aspetto del rapporto
dell’uomo con Dio, ovvero di Dio con l’uomo, e l’immediata risposta dell’uomo che si affida
a Dio in prima persona e senza più riserve. La musica si cura di dare forma ai contrasti che le
nude parole sottendono, affidando a uno slancio della voce sul registro acuto la concitata
risoluzione dell’affidarsi a Dio.
Con i sei Canti successivi ci si addentra nel mondo spirituale di Santa Caterina da
Siena, dove la situazione mistica appare più complessa e triadica. L’orante ha ancora Dio
davanti a sé ma è compresso dalla sollecitudine verso gli altri uomini che sente attorno, che
permane il vero punto di vista poetico; siamo noi infatti che vediamo – per così dire – la Santa
in preghiera e che assistiamo alle sue mistiche gioie. Il canto, l’organo e il violoncello si fanno
più dolci, assai lirici, e si soffermano su delicati cromatismi che stabiliscono un dualismo tra
la tenebra e la luce, dove la tenebra è sì talora qualcosa di temibile ma più spesso è zona
d’ombra dove la Santa si raccoglie in preghiera, delicatamente toccata e rischiarata poco a
poco dal raggio della luce divina. Si nota questo particolarmente in Sei quel lume (Canto VI.) e
in Colui che perdona (Canto VIII.) dove il fraseggio musicale sembra una naturale percezione
preparata dalla misteriosa introduzione strumentale.
Con gli ultimi tre Canti, quasi a ritornare alle fonti più limpide e pure dell’ascetica
cristiana, l’Autore ci propone gli accenti della spiritualità del francescanesimo delle origini. In
particolare nelle parole di Santa Chiara Il suo amore vi farà casti (Canto X.) che si eleva fin
dall’introduzione e poi nella misurata entrata della voce da un dolce andamento melodico,
dalla linea quasi sensuale, in cui, nella più delicata delle soluzioni armoniche, non ci
sorprendono ma ci avvincono le parole con cui Chiara vive queste nozze con Gesù, che sono
dopotutto il fondamento della sua regola: la sua bellezza è seducente, le sue carezze ci faranno puri.
E questo tema nuziale conclude la raccolta dei Canti Spirituali con Saliamo al monte (Canto
XII.) dove il matrimonio di San Francesco con Madonna Povertà, che ci ricorda le immagini
del Canto XI del Paradiso dantesco, viene sviluppato in un crescendo musicale ricco di slancio
ed inserito in un contesto di raffinato preziosismo melodico e armonico.
Leopoldo Mosca